Omelia di Domenica 13 marzo 2022 - II Domenica di Quaresima, Anno C

Tutti gli anni, la 2^ domenica di Quaresima ci mette davanti il Vangelo della trasfigurazione di Gesù sul monte, presenti i 3 apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni. Cosa fu propriamente la trasfigurazione? Fu un’intensa esperienza spirituale, durante la quale i 3 apostoli, come in visione, percepirono il Signore nella sua divinità, nella sua gloria celeste. E dato che ogni esperienza mistico-religiosa non ha parole capaci di descriverla, se avete notato, pure il testo evangelico non dice molto sullo svolgersi di questa esperienza. Mi son chiesto: a noi è possibile vivere con Gesù un’esperienza come la vissero Giacomo, Pietro e Giovanni?

Sabato scorso, come Caritas Madre Teresa, abbiamo partecipato all’incontro con le istituzioni e le associazioni di volontariato di Sant'Ilario e Calerno, per coordinare gli aiuti e organizzare l’accoglienza dei cittadini ucraini in arrivo nel nostro territorio.

Ecco tutte le informazioni che potete trovare anche sul sito del Comune di Sant'Ilario.


Come prima cosa le persone che arrivano a S.Ilario dall’Ucraina devono presentarsi in COMUNE (a CIVICO-Sportello Unico al Cittadino , via Roma 84, Sant’Ilario d’Enza) per segnalare la propria presenza.
Orari: Lunedì 10.00-13.15; Martedì, Mercoledì e Venerdì 8.30-13.15; Giovedì 8.30-17.45; Sabato 8.30-12.45.
Info: 0522 902811 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Omelia di Domenica 6 marzo 2022 - I Domenica di Quaresima, Anno C

Gesù rispose al diavolo: Non di solo pane vive l’ uomo. Così ci ha appena riferito il Vangelo. Che è come dire: mangiare bisogna, ma non è tutto; i beni materiali occorrono, ma non bastano a rendere felici. Riflettiamo un pò su queste.
> La troppa attenzione ai beni materiali (cibo, soldi, macchina, cellulare) ci allontana da un altro bene, le persone. L’assillo per le cose toglie attenzione al resto. L’accumulo di cose può introdurre in noi confusione e ansia, col rischio che vengano penalizzate cose più importanti. Ma c’è di più. Non è forse vero che la ricchezza a volte incattivisce? Non è forse vero che tante volte la ricchezza, anziché aprire, chiude? Anziché generosi rende egoisti? Non è forse vero che quando tu credi di possedere le cose, in realtà sono esse a possederti? Non ci chiediamo mai perché in tempi di miseria c’è più solidarietà che in tempi di benessere?

«Ognuno farà la propria parte. Abbiamo riscontrato grande solidarietà da parte di tutte le istituzioni del territorio per garantire il massimo supporto a quei cittadini ucraini che devono potersi mettere in salvo, anche, in alcuni casi, raggiungendo qui i propri familiari».

Queste le parole del Prefetto, Iolanda Rolli, a margine dell’incontro convocato lunedì pomeriggio in merito all’emergenza conseguente la guerra in Ucraina. Ho partecipato, insieme al Vicario Generale don Alberto Nicelli, al vertice di cui sopra, nel quale abbiamo espresso vicinanza al popolo ucraino così drammaticamente colpito e ribadito la disponibilità alla collaborazione per sostenere la popolazione attraverso la rete internazionale della Caritas e a coordinare e mettere a disposizione risorse per l’accoglienza di profughi che potrebbero arrivare nelle prossime settimane sul territorio senza contatti né posti dove alloggiare.

Come diocesi e come Caritas continuiamo a NON raccogliere materiale. Al momento raccogliamo solo eventuali disponibilità di materiale o di strutture per l’accoglienza. Per farlo scrivere una mail a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o telefonare al numero 0522 922520 (dalle ore 9.00 alle ore 12.00).

Riguardo eventuali arrivi sul territorio di persone provenienti dall’Ucraina, esse vanno necessariamente segnalate alla Prefettura in modo da avere il quadro aggiornato della situazione; per questo vi diamo la disponibilità ad accompagnarvi per le modalità necessarie.

In questa fase la Caritas diocesana è in stretto contatto con Caritas Italiana che promuove e coordina il sostegno alle attività di Caritas Ucraina e delle Caritas dei paesi limitrofi, Polonia, Moldova e Romania. È possibile offrire il proprio aiuto all’azione umanitaria attraverso la raccolta fondi già avviata (modalità descritte in calce).

Gli operatori in loco stanno cercando di mantenere in attività tutta la rete dei centri polivalenti che sono stati attrezzati per aiutare i tanti sfollati di questa lunga crisi che ha coinvolto il Paese. Attraverso questi centri e altre strutture che man mano si rendono disponibili, si stanno distribuendo generi alimentari, prodotti per l’igiene, acqua potabile, prodotti per il riscaldamento, si sta fornendo assistenza sanitaria, supporto psicologico, assistenza alle persone anziane rimaste sole.

Fermo restando il valore di azioni di raccolta di materiale, l’indicazione che la Caritas diocesana ha da Caritas Italiana è quella di prediligere lo strumento della raccolta fondi per far arrivare gli aiuti più rapidamente ed evitare i rallentamenti legati allo stoccaggio e al trasporto delle merci. Se ci saranno richieste di prodotti specifici, difficilmente reperibili in loco, saranno avviate campagne di raccolta mirate.

È possibile fare un’offerta a Caritas diocesana sia per sostenere l’aiuto umanitario che per le eventuali necessità che dovessero emergere per una degna accoglienza:

• bonifico bancario (causale “Emergenza Ucraina”) a EmilBanca – Iban: IT 54 C 07072 12805 000000127543 intestato a Compagnia del SS. Sacramento – Caritas Reggiana – Missioni diocesane Ramo Onlus

• donazione online tramite il sito www.caritasreggiana.it


Isacco Rinaldi

Direttore della Caritas diocesana


Reggio Emilia, 1 marzo 2022

 

Omelia di Domenica 27 febbraio 2022 - VIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Commentare il Vangelo di questa domenica è un’impresa, visti i numerosi spunti di riflessione che offre. Mi soffermo sulle prime parole di Gesù. Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e 2 in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Qui Gesù si riferisce alla pretesa dei suoi discepoli di mettersi a fare i giudici e i maestri degli altri. Per Gesù, nella comunità cristiana c'è una sola guida e un solo maestro: il Cristo.

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