Omelia di Martedì 1 novembre 2022 - Festa di Ognissanti

Oggi è la festa di tutti i santi. Chi sono i santi? Non dico i santerellini, ma i santi? Quanti sono? Dove risiedono? In Cielo? Ad alcune di queste domande risponde la prima lettura della Messa: Udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo santo: una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Ecco i santi: sono una moltitudine sterminata e se ora sono in Cielo, è perché l’hanno meritato con una vita qui sulla terra vissuta nel gradimento di Dio.

Omelia di Domenica 30 ottobre 2022 - XXXI Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Questa domenica ci mette innanzi un gioiello di Vangelo. Siamo a Gerico, in Palestina, e lì avviene l’incontro tra Gesù e un uomo di nome Zaccheo. Ed è grazie a quest’incontro che quest’uomo cambia vita.
Tre cose mi piace sottolineare di questo episodio.
La prima - Zaccheo da tempo cercava d’incontrare Gesù e quando lo incontrò scoprì che anche Gesù lo stava cercando. Il cercatore si accorge di essere cercato. Avviene come quando un ragazzo dopo mesi di corteggiamento riesce finalmente a ottenere il sì dalla ragazza tanto desiderata... e cosa scopre? Che anche lei da tempo provava interesse per lui. Bene, così fu per Zaccheo e Gesù: il loro incontro fu l’esito di due ricerche, l’approdo di due desideri, il risultato di un tendere l’uno verso l’altro. Ora, anche per il credente è così: nel cercare e nell’incontrare Dio, scopre che Dio da sempre era alla ricerca di lui.

Omelia di Domenica 23 ottobre 2022 - XXX Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Come sempre la Parola di Dio fa centro e ci consente di far ritorno alle nostre case più ricchi interiormente. Mi sto riferendo al Vangelo ascoltato: ha per protagonisti due uomini in preghiera e la cosa interessante è che dal loro modo di pregare emerge il tipo di persone che sono. Vien da dire: Dimmi come preghi e ti dirò chi sei. Mi soffermo sulla preghiera del fariseo. Cito il testo: Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come quel pubblicano…

Omelia di Domenica 16 ottobre 2022 - XXIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Terza domenica di ottobre: il Vangelo ci ha messo innanzi il racconto di un giudice disonesto alle prese con una vedova. Inizia così. C’era una vedova, che andava da un giudice e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Simpatica questa vedova: tosta, tenace, fiduciosa. Avendo subito un’ingiustizia non intendeva darsi per vinta. E infatti la spuntò: riuscì a ottenere giustizia. La cosa interessante di questa vedova non fu solo la sua insistenza e la certa fiducia di farcela, ma anche il contenuto della sua richiesta. Voglio dire: ella voleva che quel giudice che fosse un vero giudice, che facesse cioè fino in fondo il suo mestiere.

Omelia di Domenica 9 ottobre 2022 - XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Come ogni domenica ci lasciamo prendere per mano dalla lettura del Vangelo. Gesù è in cammino verso Gerusalemme, a un certo punto, probabilmente per ristorarsi un poco, entra in un villaggio. Ed ecco la sorpresa: 10 uomini malati di lebbra, che vuol dire privi di speranza, prostrati dall’emarginazione, sentendo che c’era Gesù, gli vanno incontro implorandolo di guarirli. E Gesù li esaudisce. Solo che il brano termina così: Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro a ringraziare Gesù. Ma Gesù osservò: Non ne sono stati guariti 10? E gli altri 9 dove sono? Mi ha colpito la domanda: e gli altri 9 dove sono? Ho detto tra me e me: Avrei potuto esserci anch’io tra quei 9? Questa domanda m’ha suggerito qualche spunto di riflessione.

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