Cari bambini, è un piacere per me scrivervi. State tutti bene? Stanno bene anche il papà e la mamma? Ho preparato questa letterina perché ormai è Pasqua, la festa cristiana più importante di tutte. Essa celebra Gesù quando risuscitò da morte. Se aprite il Vangelo e andate a leggere il racconto della risurrezione, noterete che come a Natale, è di nuovo un angelo a dare l’annuncio che Gesù è risorto. Ai discepoli increduli e alle donne in lacrime dice: Perché cercate tra i morti Colui che è vivo? Non è qui, è risorto! Badate bambini che è lo stesso Angelo che, sapendo che siamo tutti impauriti a seguito del coronavirus, entra nelle nostre case per dirci: Non abbiate paura, Gesù è risorto proprio per farvi coraggio. Questo Angelo, bambini, non ha ali e piume, ma è in tutti coloro che volendovi bene, vi fanno coraggio e v’invitano a tenere lo sguardo fisso su Gesù.
Sappiatelo bimbi, presto tutto finirà e tra le tante cose che torneremo a fare ci sarà anche la Santa Messa in chiesa, tutti insieme. Siatene certi, torneremo a stare insieme come fino a due mesi fa. Non dimenticatelo, Gesù è la nostra forza. Ciao, vi dò i saluti anche di don Daniele.
Vi porto tutti nel cuore, buona Pasqua a voi e ai vostri cari,
vostro don Fernando
7 aprile 2020
Unità pastorale ‘San Giovanni Bosco’
Calerno e S. Ilario d’Enza
- Ai membri del Consiglio pastorale
- Ai gruppi d’ascolto della Parola di Dio nelle case
Ciao a tutti, vi scrivo per dirvi che al termine della S. Messa in streaming di giovedì pomeriggio provvederò alla benedizione del pane che sarà sulla tavola di chi avrà seguito la celebrazione da casa. In questo modo, anche se a distanza, il pane verrà benedetto e così la sera, mentre lo mangerete a tavola, sarà più facile riandare con la mente e il cuore al momento in cui Gesù, in quell’ultima sua sera terrena, istituì il pane eucaristico.
Prego chiunque riceve la presente di diffondere la notizia.
Grazie e un saluto pasquale a tutti,
don Fernando
S. Ilario, 7 aprile 2020 – S. Giovanni B. de La Salle
In queste settimane di dura prova e di grande fatica, tristemente segnate da numerosi lutti, la Chiesa di Reggio Emilia – Guastalla ha cercato di rispondere nel modo più tempestivo possibile all’emergenza sanitaria, sociale ed umanitaria causata dalla pandemia, concentrando le proprie energie soprattutto a vantaggio dei più poveri e dei più vulnerabili.
La “Mensa del Vescovo”, la “Mensa dei Cappuccini” e la “Mensa Caritas” hanno collaborato strettamente unite tra loro e così, ogni giorno, oltre 400 pasti sono assicurati alle persone che non possono cucinare nelle proprie abitazioni perché prive di utenze (gas, acqua, luce) e a tutti coloro che non hanno una fissa dimora. Inoltre, centinaia di “pacchi alimentari” vengono consegnati regolarmente ai lavoratori precari, alle famiglie disagiate e agli anziani soli presso il loro domicilio. Le Caritas Parrocchiali della Diocesi stanno intensificando i loro sforzi giorno dopo giorno, organizzandosi al meglio delle loro possibilità e con grande efficienza. Molti giovani volontari si sono resi disponibili ad aiutare, soprattutto effettuando le consegne a domicilio.
Unità pastorale ‘San Giovanni Bosco’
Calerno e S. Ilario d’Enza
- Ai fedeli di Calerno e S. Ilario
Oggetto: lettera invito
Ciao a tutti, mi accingo a scrivere queste righe nella vigilia della domenica della palme. Io e don Daniele abbiamo pensato di ripetere l’esperienza del 25 marzo. In questo modo potremo vivere insieme, anche se in streaming, alcune liturgie della settimana santa. Convinto che il Signore sa far bene ogni cosa, Lui ci aiuterà a vivere bene una santa Pasqua anche in questo modo.
Questi sono i giorni, gli orari e i link:
- Giovedì Santo - ore 16.00 - https://youtu.be/IK4NWZFJoiw
- Venerdì Santo - ore 16.00 - https://youtu.be/pBBetCv8Keg
- Domenica di Pasqua - ore 09.15 - https://youtu.be/T2CBny2_SUE
Sono disponibili anche sul canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCGHSwlMNYI_uhu6-TVXxNCg
La ragione di questi orari è dettata dalla volontà di non sovrapporci alle liturgie della Diocesi e del Papa. Vi chiedo di diffondere la presente lettera-invito.
Buona settimana santa,
don Fernando
S. Ilario, 4 aprile 2020
E’ passato alla Casa del Padre il nostro amato vescovo emerito Giovanni Paolo Gibertini. Durante il suo episcopato, più volte visitò le parrocchie di Calerno e S. Ilario. Probabilmente, gli adulti ricorderanno quando nel settembre 1989, lungo il tragitto da Parma verso la Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla per il suo ingresso solenne, fece una sosta proprio a S. Ilario, dove ricevette il primo saluto e la prima accoglienza. Pur con scarsa salute, riuscì ad essere presente il parroco don Pietro Margini, il quale si sentiva onorato per trovarsi ad essere il primo parroco della Diocesi a salutare il nuovo pastore. Come il vecchio Simeone col piccolo Gesù, don Pietro gioì per aver fatto in tempo, prima di morire, a vedere negli occhi colui che la Provvidenza aveva scelto per la guida della Chiesa reggiano-guastallese. 4 mesi dopo - era il gennaio 1990 - don Pietro passava da questo mondo al Padre. La personalità del Vescovo Giovanni Paolo è stata essenzialmente una personalità ecclesiale, quella di una persona che nella appartenenza e nel servizio alla Chiesa ha trovato tutto il senso della sua vita. Potete leggere qui di seguito quanto ha scritto il Vescovo Massimo su mons. Gibertini.
Un caro saluto,
don Fernando
S. Ilario, 4 aprile 2020
Monsignor Paolo Gibertini ci ha lasciati nella notte di venerdì 3 aprile, nel silenzio di questi giorni così drammatici e strani, un silenzio benedettino. Le circostanze della sua morte rivelano il senso profondo della sua vita: ci lascia a 98 anni, come una quercia che ha affondato molto in profondità le sue radici e ha potuto donare largamente i suoi frutti per tante stagioni e attraversare tanti momenti diversi, alcuni dei quali non facili. Il radicamento nelle profondità del terreno della Chiesa ha voluto dire per monsignor Gibertini innanzitutto la preghiera liturgica, cui lo aveva educato la vita monastica fin dal suo giovanissimo ingresso nel monastero di San Giovanni Evangelista a Parma; la Liturgia delle Ore che non ha mai lasciato fino agli ultimi giorni e che costituiva il pane della sua giornata e la fonte dei suoi pensieri. La nostra Chiesa deve a lui questa paternità liturgica che ha ispirato, come nota sotterranea, il suo episcopato.
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Domenica delle Palme
Anno A
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù. [...]