La Conferenza Episcopale Italiana si unisce al Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) e propone per mercoledì 14 settembre 2022, festa dell’Esaltazione della S. Croce, una giornata di preghiera per la pace in Ucraina.
La Conferenza Episcopale Italiana si unisce al Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) e propone per mercoledì 14 settembre 2022, festa dell’Esaltazione della S. Croce, una giornata di preghiera per la pace in Ucraina.
Omelia di Domenica 11 settembre 2022 - XXIV Domenica del Tempo Ordinario, Anno C
Un pastore che sfida il deserto alla ricerca di una pecora smarrita, una donna che non si dà pace e che per ore e ore spazza la casa alla ricerca di una moneta perduta, un papà che abbraccia il figlio tornato a casa dopo che se ne era andato in malo modo. Sono i tre racconti che ci offre il Vangelo di questa domenica. Tutti e tre mirano a trasmettere quest’idea di Dio: noi crediamo in un Dio che ci ama perdutamente e che perde la testa anche per uno solo che dovesse smarrirsi. Anche la sola notizia che un essere umano si trovi sbandato o in brutti giri o nella solitudine più nera è sufficiente a mettere Dio in azione. Vengono in mente la parole di don Milani: Quando avrai perso la testa, come l’ho persa io, dietro poche decine di creature, troverai Dio come un premio.
XXIV Domenica
Tempo Ordinario - Anno C
In quel tempo (...) disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno (...)
Omelia di Domenica 4 settembre 2022 - XXIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C
Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Parole esigenti, forti, che abbiamo appena sentito dal Vangelo e che vorremmo fin contestare se non fosse stato Gesù a pronunciarle. Ci paiono parole che declassano la famiglia. E invece non è così. Sono parole che non vanno intese nel senso che i figli o il coniuge hanno poco valore, ma che questo valore ce l’hanno a partire da Gesù. Gesù in questa prima domenica di settembre ci dice: Una cosa tra le più belle è la vita familiare. Bè, sappiate che questa, come ogni altra cosa buona, non va avanti da sé, automaticamente, ma ha bisogno di una sorgente che la tenga viva, purificata e duratura.
Un saluto a tutti! Ho pensato di scrivervi riguardo a una questione molto viva nella nostra comunità, che sintetizzo così: dove celebrare la Messa festiva di S. Ilario, in palestra o in chiesa? Da quando sono parroco tra voi, la seconda Messa domenicale del mattino, eccetto che nel periodo estivo, per motivi di capienza di persone, viene celebrata in palestra. Ora, un problema presente già da tempo ma che ora s’è acuito tanto, è quello della fatica crescente a reperire gruppi di volontari che predispongano tutti i sabati sera la palestra per la Messa domenicale, un impegno davvero gravoso. Ecco perché qualche sera fa, durante un incontro con gli “addetti ai lavori” s’è deciso, a malincuore, di celebrare tutte le Messa in chiesa. Credetemi, ho accolto con dispiacere questa decisione, pur se presa anche da me.
Questa mia amarezza ha 2 ragioni.
XXIII Domenica
Tempo Ordinario - Anno C
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo». [...]
Omelia di Domenica 28 agosto 2022 - XXII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C
Se avete fatto caso, nel Vangelo che abbiamo ascoltato tutto ruota attorno ad un banchetto. Gesù amava parlare di Dio e della vita prendendo a immagine lo stare a tavola. Io questa mattina mi soffermo sulla 2^ delle 2 parabole ascoltate. Quando offri una cena non invitare né amici, né fratelli, né parenti, né vicini ricchi, bensì poveri, storpi, zoppi, ciechi. Traduco così, per noi, queste parole di Gesù: “Osserva le tue relazioni, non puoi sempre preferire parenti e amici, ma anche coloro a cui nessuno pensa. Abìtuati a mettere gli occhi anche su chi nessuno accoglie. Se stai organizzando una festa e stai riflettendo su chi invitare, pensa a chi mai nessuno invita. Se c’è, invitalo.”