Omelia di Domenica 13 ottobre 2024 - XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Un tale gli corse incontro: così inizia il Vangelo di questa domenica. Questo gli corse incontro è un particolare bello, perché lascia intendere che era possibile accedere a Gesù con facilità, anche correndogli incontro. Si vede che Gesù non incuteva soggezione. A differenza degli altolocati e dei capi del mondo, Gesù era possibile incontrarlo senza appuntamento e direttamente. Se venisse tra noi Mattarella, chi di noi gli correrebbe incontro? Nessuno. Ci verrebbe impedito. A Gesù invece si poteva accedere senza pass, senza sbarramenti. Non aveva la scorta.

Omelia di Domenica 6 ottobre 2024 - XXVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Dio li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. E’ la frase-chiave del vangelo di questa domenica. La scelta di tanti voi di sposarsi è stata probabilmente la più importante scelta della vita. E a seguito di questa decisione ha preso il via un cammino a due, fatto di figli, gioie, tribolazioni, fallimenti, rabbie, amori, successi, fedeltà a volte riuscite e altre volte meno riuscite, sorprese a volte belle e altre volte meno belle.

Omelia di Domenica 29 settembre 2024 - XXVI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Vi confesso che questa mattina presto, nel pensare all’omelia da fare, mi son trovato molto combattuto, talmente il Vangelo di questa domenica è pieno di spunti di riflessione. Ho dovuto scegliere, mi son concentrato su questa frase di Gesù: Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Parole luminose! Che mi fan dire: i gesti son più potenti delle parole, certi gesti son più efficaci di tante omelie, la concretezza anche di un solo gesto buono dà dieci a zero all’astrattezza di tanti discorsi. Sentite cosa mi ha raccontato un amico.

Domenica 15 settembre 2024
L’omelia di don Fernando a Calerno nella Messa coi bambini
“Chi dice la gente che io sia?  E voi chi dite che io sia?”
Dal Vangelo della Messa

Ho pensato di rispondere a queste due domande di Gesù, usando
parole molto comprensibili a voi bambini. Il titolo di quanto ora dico è

LA CARTA D’ IDENTITA’ DI GESU’

La caratteristica principale
E’ un uomo che è anche Dio.
La sua specialità
Amare. In amore Gesù è il n°1, è come se fosse plurilaureato in amore. Ama tutti, anche chi non fa a modo, anche chi non crede in lui.
I suoi verbi preferiti
Aiutare, consolare, perdonare.
La sua idea più brillante
Ogni persona non vale per l’intelligenza che ha, ma per il cuore che ha.
Gesù ha delle antipatie?
Sì, verso la pigrizia, la falsità, la cattiveria.
I suoi colori preferiti
Il verde (il colore della speranza), il rosso (il sangue dei martiri, cioè di chi muore per amore), l’azzurro (il colore del cielo) che indica quel Paradiso verso cui tutti siamo incamminati.
Il suo lavoro
Occuparsi del bene delle persone.
Il suo punto forte
Una volta che lo si è conosciuto non si riesce più a fare a meno di lui.
Il suo sogno
Portare tutti in Paradiso.
Il suo capolavoro
E’ risorto da morte. Ha messo a morte la morte, in modo da rimanere
vivo e operativo per fare del bene a ogni essere umano.

 

Omelia di Domenica 8 settembre 2024 - XXIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Portarono a Gesù un sordomuto, così ci ha riferito il Vangelo. Proviamo a metterci nei panni di quest’uomo. Essere sordo- muti era ed è un dramma, perché significa non riuscire né a dire parole né ad ascoltare parole. Ad esempio, si è nell’ impossibilità di ascoltare musica e canzoni. Un sordomuto, innanzi alla bellezza di una persona o di un panorama o di un’opera d’arte, non riesce a esprimere la sua ammirazione.
Ma scorriamo il testo.

Omelia di Domenica 25 agosto 2024 - XXI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Volete andarvene anche voi? E’ una domanda dura di Gesù, che il Vangelo ci ha appena fatto sentire. Perché Cos’era successo? Era successo che i discorsi di Gesù, quelli che abbiamo sentito nei Vangeli delle domeniche scorse, non furono accolti bene da tutti. E ci fu chi disse: Questa parola è dura! Chi può intenderla? Da qui l’amara conclusione: Da quel momento molti dei suoi discepoli non andavano più con lui. Vedete, quando Gesù predicava sapeva che le cose che annunciava erano, sì, importanti, ma anche esigenti. Qualche esempio.

Omelia di Domenica 18 agosto 2024 - XX Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Nell’omelia di questa mattina vorrei tener presente il Vangelo di questa domenica e delle tre precedenti. E’ infatti la quarta domenica consecutiva che Gesù nel Vangelo si definisce pane. Queste le sue espressioni: pane vivo, pane di vita, pane disceso dal Cielo, pane di vita eterna. Qualcuno ha commentato così: Sono così numerose le persone nel mondo che hanno tanta fame, che Dio ha pensato bene di presentarsi in forma di pane. Quando in una casa manca il pane, manca la speranza e quando manca la speranza, manca il futuro. Il pane lungo i secoli è diventato un simbolo: è diventato il pane della speranza, il pane del coraggio, il pane eucaristico. Faccio notare però che nei Vangeli di queste domeniche, Gesù, definendosi pane, non lo fa in riferimento all’Eucarestia, ma più in generale a Lui come realtà nutriente. Il cibo infatti non è l’unica realtà nutriente.

Omelia di Giovedì 15 agosto 2024 - Solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria

Oggi è la festa della donna più importante della storia, Maria di Nazareth. Maria non è un essere divino, è una creatura ma è la più mirabile delle creature. Donna tra le donne, madre tra le madri, accudì come ogni mamma, il suo bambino, lo nutrì al suo seno, lo allevò con la cura e l’affetto che sono propri di tutte le madri. Anche lei un giorno lo vide partire da casa, provando lo stesso struggimento delle madri quando vedono i figli abbandonare il nido familiare e andarsene per il loro destino. E come le madri più sagge, anche lei lo seguì col suo pensiero quotidiano, silenziosa e discreta, restando nell’ombra e in disparte, per ritornargli accanto nell’ora della sofferenza e della morte.

Omelia di Domenica 11 agosto 2024 - XIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Scorrendo le tre letture della Messa, colpisce la figura del profeta Elia (prima lettura). Colpisce perché se è vero che Elia fu il più grande dei profeti/il padre dei profeti, pure lui ebbe i suoi avvilimenti e le sue crisi. Risentiamo il testo: Desideroso di morire, Elia disse: Ora basta, Signore! Prendi la mia vita. E’ un modo per dire: non ce la faccio più, per me è meglio morire che vivere così. Sentiamo dire a volte: Ma che vita è mai questa mia vita! Non ce la faccio più a reggerla!  Non credevo che fosse così faticoso vivere! Mi vien in mente una frase del vescovo Massimo Camisasca: nella vita ci cono alcune soddisfazioni e tante tribolazioni.