L’Amministrazione Comunale desidera attivare un servizio socioeducativo nel territorio di Calerno. Si tratta di un doposcuola in 4 pomeriggi la settimana per bambini con difficoltà scolastiche che si svolgerebbe nei locali parrocchiali. Il Comune è disposto a pagare un educatore che guidi questo servizio e tuttavia solo se l’Unità Pastorale di Calerno e S. Ilario mette a disposizione alcuni volontari, l’iniziativa potrà partire.
Lieti di questa proposta, si fa dunque appello alla disponibilità dei parrocchiani.
Per saperne di più occorre rivolgersi ad Annamaria Giangrandi o don Daniele.

 

Omelia di Domenica 14 novembre 2021 - XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Lo ammetto: il Vangelo di questa domenica non è facile da capire. Quand’ero uno studente di teologia, il prof. di sacra scrittura ci diceva: ragazzi, quando siete davanti a una pagina della Bibbia un po’ complicata, chiedetevi come prima cosa: di che genere letterario è il testo che ho davanti? E’ un racconto storico? O mitico? E’ una poesia o una preghiera oppure una fiaba o un testo apocalittico? Ebbene, il Vangelo di questa domenica appartiene al genere apocalittico, cioè a quel tipo di narrazione il cui messaggio è descritto con immagini simboliche/cosmiche/catastrofiche, proprio come abbiamo appena sentito: il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce e le stelle cadranno dal cielo. Al fondo di queste parole simboliche sta il messaggio che la vita dopo la morte sarà un capovolgimento, sarà tutt’altra cosa rispetto al mondo così com’è ora. Gesù vuol dirci che il mondo in cui viviamo adesso, finirà, è provvisorio, dopo sarà tutta un’altra cosa. E a chi chiede: e dopo questa fine che ci sarà? Risposta: ci sarà Dio ad accoglierci. Ecco perché il Vangelo dice: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che Egli è vicino.

Omelia di Domenica 7 novembre 2021 - XXXII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Quant’è bello l’episodio della vedova che ci ha narrato il Vangelo! Tra i tanti spunti di riflessione che offre, ne raccolgo uno. Si tratta di una particolare secondario, ma non per questo poco importante: Gesù, seduto di fronte al tesoro del tempio, osservava come la folla vi gettava monete. Dice: osservava. Gesù era un osservatore attento. E infatti in quella circostanza nessuno se non lui s’accorse del gesto di quella vedova. Egli solo seppe cogliere quanto coraggio, quanta fede, quanto generosità erano contenuti nel cuore di quella donna. E Gesù dopo aver osservato, ma faceva così anche nelle altre occasioni, se prendeva la parola non era per fare pettegolezzi, ma per segnalare che c’era in ballo qualcosa di importante. Mi chiedo: se solo Gesù seppe vedere in quella donna un grande cuore e una grande fede, noi in proposito come siamo messi? I nostri occhi dove e come guardano? Se ciò che guardiamo contiene qualcosa di importante, ce ne accorgiamo e lo segnaliamo?

Omelia di Lunedì 1 novembre 2021 - Festa di Tutti i Santi

Oggi è la festa di tutti i santi. Chi sono i santi? Non i santerellini... i santi? Quanti sono? Dove risiedono? In Cielo? Ad alcune di queste domande ha risposto la 1^ lettura della Messa, un brano tratto dall’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse. Dice: Udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo santo: una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Ecco i santi: sono una moltitudine e se ora sono in Cielo, è perché l’hanno meritato con una vita qui sulla terra vissuta nel gradimento di Dio. Sentite cosa dice un racconto ebraico.

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