IV Domenica
Tempo di Pasqua - Anno A
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. (...)
Omelia di Domenica 23 aprile 2023 - III Domenica del Tempo di Pasqua, Anno A
Inizio con l’ambientare il Vangelo che abbiamo appena ascoltato. Siamo nel pomeriggio del giorno di Pasqua, Gesù è appena risorto. Ci sono due suoi discepoli, in cammino verso casa. Erano di Emmaus. Sono delusi perché Gesù non è risorto, la notizia della risurrezione, a loro non era ancora giunta. E cosa accade? Che Gesù stesso nelle vesti di un viandante forestiero si affianca a loro e con loro fa una lunga conversazione, quella che abbiamo appena sentito.
III Domenica
Tempo di Pasqua - Anno A
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo (…)
Omelia di Domenica 16 aprile 2023 - II Domenica del Tempo di Pasqua, Anno A
Puntualmente ogni anno il Vangelo della domenica dopo Pasqua c’invita a riflettere su Tommaso, che io chiamo l’apostolo del coraggio. Gli apostoli non erano un gruppo omogeneo, Tommaso ad esempio si distingueva perché amava pensare con la sua testa, dire la sua apertamente, a costo di rimanere isolato dagli altri. Ed è proprio questa sua caratteristica che voglio approfondire.
II Domenica
Tempo di Pasqua - Anno A
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati» (...)
Giovedì santo
In questa mia omelia ho pensato di lasciarmi ispirare da tre elementi presenti nel testo evangelico: l’acqua, i piedi, l’asciugatoio. L’acqua è quella usata da Gesù per lavare i piedi, i piedi sono quelli dei 12 apostoli, l’asciugatoio è l’indumento che Gesù si cinse in vita per asciugare i piedi.
Comincio dall’acqua
Commento questo primo elemento con le mirabili parole di Madeleine Delbrel: Gesù, se dovessi scegliere una reliquia della tua passione prenderei proprio quel catino colmo d’acqua sporca. E con esso girerei il mondo. Ad ogni piede mi fermerei, mi cingerei con l’asciugatoio, mi curverei giù in basso, non alzando mai la testa oltre il polpaccio, per non distinguere gli amici dai nemici, in modo da lavare i piedi del vagabondo, dell’ateo, del drogato, del malato, del carcerato, di chi non mi saluta più, di quel compagno per cui non prego mai, in silenzio, col desiderio che tutti possano cogliere nel mio amore, il tuo amore.