Gesù Cristo Re dell'Universo
Tempo ordinario – Anno A
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. [...]».
Omelia di Domenica 15 novembre 2020 - XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Di nuovo, come domenica scorsa, il Vangelo ci mette davanti una parabola di Gesù.
> Così è iniziata: un uomo, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede 5 talenti, a un altro 2, a un altro 1, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. I servi erano 3 e tutti e 3 furono chiamati per ricevere chi 1, chi 2, chi 5 talenti. Nessuno venne lasciato senza niente, come a dire: nessuno è così povero da non avere nulla da dare. Ma cos’erano ste talenti?
XXXIII Domenica
Tempo ordinario – Anno A
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro (...)».
Omelia di Domenica 8 novembre 2020 - XXXII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Il Vangelo ci ha raccontato una storia, la storia di 10 ragazze, le quali, con in mano delle torce accese, sfidano la notte per andare verso la casa di un giovane che doveva sposarsi. E queste ‘10 piccole luci’ in circolazione quella notte erano un segnale di coraggio, perché - d’accordo, era questa l’usanza matrimoniale di quei tempi - ma che di notte, giovani donne in cammino, sfidino il buio degli imprevisti, non era e non è cosa ovvia. Mi piace vedere in queste 10 ragazze, ciascuna con una torcia in mano, ciascuno di noi che si chiede: io sono una presenza luminosa? Io sto portando luce a qualcuno? Il mio modo di vivere è un vivere acceso o spento? Possono applicarsi a ciascuno di noi le parole della Bibbia “guardate a Lui e sarete raggianti”?
XXXII Domenica
Tempo ordinario – Anno A
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l'olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. [...]»
Omelia di Domenica 1 novembre 2020 - XXXI Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Sono contento: una delle più belle pagine del Vangelo è davanti a noi, è la pagina delle 9 beatitudini che Gesù pronunciò all’inizio della sua vita pubblica. Cos’è una beatitudine? E’ un complimento, un elogio, un attestato di compiacimento. E’ come dire: è così che ti voglio! Tutti i santi che oggi ricordiamo è gente che ha vissuto così, nel gradimento di Dio. Mi sono chiesto: delle 9 beatitudini che Gesù pronunciò quel giorno sul monte della Galilea, qual è quella di cui il nostro tempo ha più bisogno? La mia risposta è: la mitezza (beati i miti). Credetemi, è utile riflettere su questa beatitudine, visti i tempi in cui viviamo, così propensi all’ostentazione di sé, alla voce grossa e al poco rispetto.
Di S. E. Mons. Massimo Camisasca, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, dal Corriere della Sera del 30/10/2020
Caro direttore, dal Concilio Vaticano II in poi la Chiesa ha iniziato un cammino di avvicinamento all’uomo contemporaneo. Non che prima non fosse vicina all’uomo, ma ora si trattava di cercare vie nuove, senza nessuna rottura sostanziale con la tradizione. È chiaro: in questa avventura si possono commettere degli errori e l’errore più grosso è cadere nell’equivoco che per raggiungere l’uomo occorra aderire alla mentalità mondana. Preti sposati, donne prete, livellamento democratico delle comunità…sono tutti esempi di questo errore.
XXXI Domenica
Tutti i Santi
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.