Omelia di Domenica 3 Aprile 2022 - V Domenica di Quaresima, Anno C

Desideravo questa domenica, perché sapevo che avrebbe portato con sé quella pagina splendida di Vangelo che abbiamo ascoltato: ci ha parlato del perdono da parte di Gesù di una donna sorpresa in adulterio. L’apice del brano è alla fine: Rimase soltanto Gesù e la donna. Gesù si alzò e le disse: "Dove sono andati? Nessuno ti ha condannata?" La donna: "Nessuno, Signore." E Gesù: "Neppure io ti condanno. Va', ma d'ora in poi non peccare più!" E’ un dialogo semplice, asciutto, non una parola di più e non una parola di meno, con tanta suspence. Perché? Perché la scena è carica di drammaticità. Dalle parole di Gesù dipendeva la vita di quella donna e anche la sua (di Gesù). Ripercorriamo la scena.

Omelia di Domenica 27 marzo 2022 - IV Domenica di Quaresima, “Laetare” - Anno C

C’era una volta un ragazzo che aveva una gran voglia di vivere. Un giorno decise di andarsene da casa per conoscere il mondo, trovare nuovi amici, godersi la gioventù. All’inizio era tutto nuovo e interessante: volti nuovi, gente allegra, concerti, esperienze mai fatte…proprio quel che cercava. Col passare del tempo però, quella sua nuova vita lo convinceva sempre meno: certe amicizie si rivelarono sbagliate, esperienze scottanti, la prima sniffatina tanto per provare…. Non vi sto raccontando una storiella, bensì una pagina di Vangelo, quella che abbiamo appena ascoltato. In questa pagina c’è  la storia di tutti noi.

Omelia di Domenica 20 marzo 2022 - III Domenica di Quaresima, Anno C

Abbiamo ascoltato una pagina di Vangelo che si compone di 2 parti: la 1^ riporta un forte invito di Gesù a convertirsi, la 2^ riporta una parabola. Dato che al tema della 1^ parte dedicherò il ritiro sp. che terrò domani, in questa Messa mi soffermerò sulla parabola del fico sterile. Si tratta di un racconto in cui chi rappresenta Dio non è il padrone esigente, che pretende giustamente dei frutti, ma il contadino paziente e fiducioso, che dice: dammi la possibilità di lavorare attorno a questo fico ancora 1 anno affinché arrivi a portare frutti.

Omelia di Domenica 13 marzo 2022 - II Domenica di Quaresima, Anno C

Tutti gli anni, la 2^ domenica di Quaresima ci mette davanti il Vangelo della trasfigurazione di Gesù sul monte, presenti i 3 apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni. Cosa fu propriamente la trasfigurazione? Fu un’intensa esperienza spirituale, durante la quale i 3 apostoli, come in visione, percepirono il Signore nella sua divinità, nella sua gloria celeste. E dato che ogni esperienza mistico-religiosa non ha parole capaci di descriverla, se avete notato, pure il testo evangelico non dice molto sullo svolgersi di questa esperienza. Mi son chiesto: a noi è possibile vivere con Gesù un’esperienza come la vissero Giacomo, Pietro e Giovanni?

Sabato scorso, come Caritas Madre Teresa, abbiamo partecipato all’incontro con le istituzioni e le associazioni di volontariato di Sant'Ilario e Calerno, per coordinare gli aiuti e organizzare l’accoglienza dei cittadini ucraini in arrivo nel nostro territorio.

Ecco tutte le informazioni che potete trovare anche sul sito del Comune di Sant'Ilario.


Come prima cosa le persone che arrivano a S.Ilario dall’Ucraina devono presentarsi in COMUNE (a CIVICO-Sportello Unico al Cittadino , via Roma 84, Sant’Ilario d’Enza) per segnalare la propria presenza.
Orari: Lunedì 10.00-13.15; Martedì, Mercoledì e Venerdì 8.30-13.15; Giovedì 8.30-17.45; Sabato 8.30-12.45.
Info: 0522 902811 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Omelia di Domenica 6 marzo 2022 - I Domenica di Quaresima, Anno C

Gesù rispose al diavolo: Non di solo pane vive l’ uomo. Così ci ha appena riferito il Vangelo. Che è come dire: mangiare bisogna, ma non è tutto; i beni materiali occorrono, ma non bastano a rendere felici. Riflettiamo un pò su queste.
> La troppa attenzione ai beni materiali (cibo, soldi, macchina, cellulare) ci allontana da un altro bene, le persone. L’assillo per le cose toglie attenzione al resto. L’accumulo di cose può introdurre in noi confusione e ansia, col rischio che vengano penalizzate cose più importanti. Ma c’è di più. Non è forse vero che la ricchezza a volte incattivisce? Non è forse vero che tante volte la ricchezza, anziché aprire, chiude? Anziché generosi rende egoisti? Non è forse vero che quando tu credi di possedere le cose, in realtà sono esse a possederti? Non ci chiediamo mai perché in tempi di miseria c’è più solidarietà che in tempi di benessere?