Omelia di Domenica 22 ottobre 2023 - XXIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio; così si è conclusa la lettura del Vangelo. Il nome ‘Cesare’ indicava lo Stato, per cui il senso è: anche i credenti devono adempiere verso lo Stato i doveri di tutti i cittadini, compresi quelli meno gradevoli come il pagamento delle tasse. Uno Stato senza la collaborazione dei cittadini va poco lontano. Gesù però, aggiungendo ma anche a Dio date quel che è di Dio, voleva precisare: pagate pure la tassa all’imperatore, ma non sacrificategli la vita. Perché? Ma perché Dio e non lo Stato è al primo posto.

Omelia di Domenica 15 ottobre 2023 - XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Come domenica scorsa, anche oggi è davanti a noi una parabola di Gesù. Nell’ascoltarla, balza agli occhi la tristezza di Dio, simboleggiato dal re di cui si parla. In quella città si sposava il figlio del re, l'erede al trono, ma nessuno intendeva andare alla festa, nessuno sembrava interessato. Quel re dunque, nel constatare che la sua sala sarebbe rimasta vuota, provò una fitta al cuore. Ma ugualmente non si diede per vinto e ce la mise tutta perché la sala della festa si riempisse.

Omelia di Domenica 8 ottobre 2023 - XXVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Due parole riassumono il Vangelo di questa domenica: portare frutto. Dico così perché la parabola evangelica che abbiamo ascoltato ha questo finale: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Nella simbologia di questa parabola la vigna è il mondo e coloro che la lavorano siamo noi, chiamati a coltivarla per farla fruttificare. Per il Vangelo il mondo appartiene a chi lo fa fiorire al meglio. Dio gioisce sempre quando nella sua vigna vede gente che sa far maturare grappoli di bene. Verremo giudicati in base alla fecondità o sterilità della nostra vita. Il guaio per tutti qual è?

Omelia di Domenica 1 ottobre 2023 - XXVI Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Quante volte abbiamo sulla bocca due paroline: e no. Bè, è di queste due paroline che il Vangelo di questa domenica ci parla. E lo fa raccontandoci una storia. C’è un contadino, papà di due figli maschi, il quale possiede una vigna grande. E’ autunno, il tempo di vendemmiare e quindi ai suoi figli dice di andare a vendemmiare. E cosa accade? Che uno gli dice sì ma poi non va, l’altro invece gli dice di no ma poi va. C’è dunque un sì che diventa no e un no che diventa sì. Proviamo a riflettere su questa cosa, che riguarda pure noi.

Omelia di Domenica 24 settembre 2023 - XXV Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Questa mattina abbiamo davanti una parabola di Gesù splendida, ma che va capita bene. Dico così perché dopo averla ascoltata, vien spontaneo chiedersi: da quando in qua chi lavora un’ora prende una paga uguale a chi lavora otto ore? Vediamo di capire.

Omelia di Domenica 17 settembre 2023 - XXIV Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a 7 volte?  E’ con questa domanda dell’apostolo Pietro che si apre il Vangelo di questa Messa. Usando la parola ‘fratello’ e non ‘nemico’, Gesù non tratta del perdono dei nemici ma del perdono dell’amico e dei propri cari. Questa domenica ci mette innanzi alle nostre amicizie, ai nostri familiari, alla nostra comunità e lì ci chiede di verificare lo stato di salute del perdono reciproco. Lo sappiamo tutti che non sempre tra amici o tra familiari le cose vanno bene. Viene in mente il salmo 41: anche l'amico in cui confidavo, anche lui, che mangiava il pane con me, alza contro di me il suo calcagno. Ma restiamo alla domanda di Pietro: quante volte dovrò perdonare? Fino a 7 volte?

Omelia di Domenica 10 settembre 2023 - XXIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello. Così è iniziato il Vangelo che abbiamo ascoltato, un inizio che mi fa venire in mente una cosa che ci si è detti qualche giorno fa durante gli esercizi spirituali con i ragazzi: se non interrompi il tuo amico mentre sta commettendo un errore, gli sei nemico, non amico. Per Gesù, lasciare uno nell’ errore è non volergli bene. Per il Vangelo, siamo responsabili gli uni degli altri. O se volete, siamo custodi l’uno dell’altro.

Omelia di Domenica 3 settembre 2023 - XXII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Non è mio solito, ma oggi la mia omelia prende le mosse dalla Prima Lettura della Messa che contiene parole molto importanti di un profeta dell’Antico Testamento, Geremia. Cito le sue parole: Nel mio cuore c’era come un fuoco ardente trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo. Mi colpiscono le due parole fuoco ardente: indicano che in Geremia, nonostante tutto quello stava passando, non si era affatto spenta la passione per Dio. Vengono in mente le parole che il pomeriggio di Pasqua dissero i due discepoli di Emmaus riguardo al loro incontro con Gesù: Non ci ardeva il cuore in petto mentre ci spiegava le scritture?

Omelia di Domenica 27 agosto 2023 - XXI Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Tutti noi abbiamo una famiglia, degli amici e delle persone a cui teniamo. E a volte ci si chiede: io quanto sono importante per te? Cosa rappresento per te? Sono una priorità o una delle tue tante opzioni? Sono nei tuoi pensieri, nel tuo cuore? Perché sto ponendo queste domande? Perché Gesù, un giorno, ce lo ha appena riferito il Vangelo, pose ai suoi apostoli, domande del genere. Chiese: Voi chi dite che io sia? Che era come dire: è già un bel pezzetto di tempo che siamo insieme, che idea vi siete fatti di me? Siete pentiti o contenti di avermi scelto? Sto rispondendo alle vostre attese? Io chi sono per voi? Si tratta di domande importanti, che in ogni relazione, compresa quella con Gesù, occorre porsi.  Credetemi, val la pena approfondire questo tema.