Omelia di Domenica 31 ottobre 2021 - XXXI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Amerai il tuo prossimo come te stesso. Sono alcune delle parole di Gesù ascoltate nel Vangelo. La frase ha 2 parti: ama il tuo prossimo e come ami te stesso.
> Parto da ama il prossimo tuo. Una cosa su cui non bisogna smettere di vigilare è verificare se quel che noi chiamiamo ‘amore’ lo è davvero. Ad esempio, un appello che io colgo nell’invito ad amare il prossimo da parte di Gesù, lo descrivo così: tu, per capire chi è davvero qualcuno, guardalo come tratta quelli di cui non ha bisogno. Proseguo: quanti sono i gesti di amore che compiamo solo per salvare la buona educazione! Quante volte diciamo parole di cortesia senza cortesia, parole di saluto senza calore, parole educate ma solo formali o gesti di amore senza amore!

Omelia di Domenica 24 ottobre 2021 - XXX Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

E’ pieno di vita il Vangelo di questa S. Messa: ci offre un racconto piacevole, essenziale, vivo, pieno di movimento, di grida, di emozioni, fin di contestazioni.
1) E’ di scena un mendicante cieco che alla notizia del passaggio di Gesù lo chiama gridando: gli grida di avere pietà dei suoi occhi spenti. La gente cerca di zittirlo, ma lui non si scoraggia. E’ uno che non molla e alla faccia di chi lo vuole zitto zitto, lui grida ancor più forte. Deve alzare la voce per poter prevalere sul rumore che c’era tutt’intorno. D’altronde è così: quando è da una vita che sei disperato e d’improvviso sei innanzi a un’occasione che forse è l’occasione della tua vita, non badi alle buone maniere ma ti fai spazio con forza e ti fai sentire, a costo di essere maleducato o di indisporre qualcuno. E infatti se avete fatto caso, questo cieco è tutto esagerato: non parla, grida; non si toglie il mantello, lo getta; non si alza in piedi: balza in piedi.

Omelia di Domenica 17 ottobre 2021 - XXIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Quando andavo a catechismo, una delle domande che la catechista affrontava era: cos’è venuto a fare Gesù nel mondo? La risposta la troviamo nel Vangelo appena ascoltato, dove Gesù dice di sé: sono venuto a servire. Testualmente: il Figlio dell'uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire. Ma... servire chi? Servire cosa? Risposta: servire la nostra felicità, la nostra libertà, la nostra vocazione. Badate che a quei tempi nessuno pensava a un Dio così. Non era mai accaduto che un essere divino si definisse servitore. Gli interlocutori di Gesù dunque si trovarono spiazzati innanzi all’idea di Dio che avevano in testa e che diceva: Dio è il nostro padrone!

Buongiorno,
vi presentiamo le proposte delle sei Scuole di Formazione Teologica di RE per l'autunno.
Il tema scelto è: Uomini e donne amati da Dio.
Il corso sarà online per 6 martedì, dal 19 ottobre al 30 novembre. Non è necessaria l'iscrizione.
Sul sito trovate tutte le informazioni che vi servono per partecipare alle dirette YouTube: https://sites.google.com/view/uomini-e-donne-amati-da-dio

Vi aspettiamo!


P.S: Gli insegnanti di Religione Cattolica, che desiderano avere i crediti relativi alla partecipazione a questo corso devono fare necessariamente riferimento alle indicazioni fornite loro dall'Ufficio Scuola della Diocesi di RE.

 

 

Omelia di Domenica 10 ottobre 2021 - XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Un tale gli corse incontro: così inizia il brano evangelico di questa domenica. Dice gli corse incontro. E’ un particolare bello: se era possibile andare da Gesù correndogli incontro, è segno che era un uomo accessibile, che non incuteva timore. A differenza delle persone altolocate, come oggi i ministri, i capi di Regione, i prelati... a Gesù era possibile accedere senza appuntamento e direttamente. Se venisse tra noi Mattarella, chi di noi gli correrebbe incontro per dirgli delle cose? Nessuno. Gli verrebbe impedito. A Gesù invece si poteva accedere senza sbarramenti né appuntamento. Non aveva la scorta. Perché sto sottolineando quest’aspetto secondario del Vangelo? Perché secondario non è. E voglio dire: sull’esempio di Gesù, noi siamo persone accessibili? Chi sta con noi si trova a proprio agio con noi? Badate che se siamo persone difficili o spigolose o polemiche o pettegole o supponenti, che han sempre da ridire, è chiaro che nessuno ci cerca, né ci frequenta, né c’invita a cena. E comprendiamo perché certe persone sono sole.