Omelia di Venerdì 25 dicembre 2020 - Natale del Signore
Che cosa ci ha portato qui questa mattina? Perché siamo venuti? Conoscendo tanti di voi mi sento di dire che non c’entra l’abitudine, c’entra invece un desiderio, il desiderio di cose vere, profonde o, ancor meglio, quella nostalgia di Dio che è in tutti, credenti e non. Ne sono certo, l'abitudine non c’entra col nostro essere qui questa mattina. In questo giorno santo siamo tutti come i pastori e i magi d'Oriente, desiderosi non di frivolezze ma di quel Qualcuno, capace solo Lui di appagare il cuore umano. Ma entriamo nel vivo della riflessione: com’è che possiamo vivere il Natale? La mia risposta è: viviamolo come una sosta, una pausa, un fermarsi, tra l’altro le restrizioni del periodo possono esserci di aiuto.
Omelia di Giovedì 24 dicembre 2020 - Vigilia di Natale
Sbaglia chi pensa che nasciamo una volta sola. Per chi vuole vivere bene, l’esistenza è piena di nascite.
> Nasciamo molte volte durante l'infanzia, quando ogni scoperta e ogni novità ci aprono alla meraviglia.
> Nasciamo lungo i viaggi che facciamo in Italia e all’estero quando le cose nuove in cui ci imbattiamo ci aprono nuovi orizzonti.
> Nasciamo lungo gli anni, quando tra successi e fallimenti, ci trasformiamo e maturiamo.
Omelia di Domenica 20 dicembre 2020 - IV Domenica di Avvento
Di nuovo, come l’8 dicembre, abbiamo davanti il racconto evangelico dell’annuncio a Maria dell’arrivo di Gesù. Ho pensato di soffermarmi su 5 passaggi del dialogo ‘Angelo - Maria’.
Rallegrati – E’ con questa parole che l’Angelo dà il via al dialogo. Rallegrati sta per gioisci, esulta, sii felice! E indica che in Dio l’accento non è su ciò che avvilisce, ma su ciò che dà gioia. L’Angelo, dicendo rallegrati, è come se avesse detto: Maria, sappilo: Dio non è paura, è gioia; Dio non è un dito puntato, è un abbraccio; Dio non è un volto accigliato, ma un volto favorevole.
Omelia di Domenica 13 dicembre 2020 - III Domenica di Avvento
Non so se avete fatto caso: nel Vangelo di questa domenica c’è un susseguirsi di domande rivolte a Giovanni Battista. Sono 7, quasi tutte contenenti 2 paroline, chi sei? Il perché di queste domande è presto detto: Giovanni era un uomo molto carismatico e colpiva talmente da indurre fin qualcuno a ritenerlo il Messia tanto atteso. Da qui le domande ma tu chi sei? Non sarai forse il Messia? Soffermiamoci qualche istante su questa piccola-grande domanda, chi sei?
Carissime Famiglie di Calerno e S.Ilario siamo contenti di comunicarvi che anche quest'anno, nonostante la pandemia e il Covid il nostro "PRESEPI in CONCORSO" rimane.
Non possiamo pensare di fermare l'Arte di far Presepe...
...rimane la Commissione ma cambiano le modalità!
Il seguente volantino spiega semplicemente quello che potete fare per poter condividere il vostro Presepe con tutti e iscrivervi al concorso.
Omelia di Martedì 8 dicembre 2020 - Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Chi conosce la Bibbia sa che in tante sue pagine è di scena un Angelo. E’ il caso del Vangelo di questo solenne giorno, 8/XII: è una pagina che ci rimanda al giorno in cui fu detto a Maria che sarebbe diventata la madre di Gesù. Ricordo che l’8/XII di un anno fa vi parlai di angeli. Bè, questa mattina vorrei continuare quella riflessione. Innanzitutto colpisce che sia stato un angelo il 1° pensiero che Dio ebbe riguardo al come far sapere a Maria di Gesù. Mi son chiesto: se un Angelo interloquì con Maria, la stessa cosa non potrebbe accadere anche a noi? Risposta: Certo, anche se non con le medesime modalità.
Omelia di Domenica 6 dicembre 2020 - II Domenica di Avvento - Anno B
E’ Giovanni Battista il protagonista del Vangelo di questa 2^ domenica d’Avvento. Le 2 parole che sintetizzano il messaggio di cui è stato portatore questo grande uomo di Dio sono cambiare vita. Cito testualmente: Giovanni proclamava un battesimo di conversione. Conversione significa cambiamento: il Battesimo che dava Giovanni mirava al cambiamento di vita di chi veniva battezzato. Ora, visto che anche noi siamo dei battezzati, com’è lo stato di salute del nostro cambiar vita?
Omelia di Domenica 29 novembre 2020 - I Domenica di Avvento - Anno B
Abbiamo ascoltato una pagina di Vangelo, che ci invita a riflettere su 2 parole di Gesù: Vegliate! e Fate attenzione! Perché non farne il proposito di questa1^ settimana d’Avvento? Parto dal 1° invito: vegliare.
> Vegliare è cercare di stare svegli e vigilare affinché niente di male possa capitare e affinché tutto possa svolgersi per il meglio.
“Da una crisi si esce o migliori o peggiori, dobbiamo scegliere.
E la solidarietà è una strada per uscire dalla crisi migliori”
(Papa Francesco - Udienza del 2/9/2020)
Come abbiamo già scritto in questo articolo, quest’anno la Colletta Alimentare si svolge con modalità totalmente diverse dalle solite a causa dell’emergenza sanitaria in corso.
Chi non avesse la possibilità di recarsi in un supermercato che aderisce all’iniziativa può comunque donare nei seguenti modi:
DONAZIONE CON BONIFICO BANCARIO
Intestato a: Fondazione Banco Alimentare Onlus
UniCredit
IBAN: IT70W 02008 01619 000100943590
Intesa Sanpaolo
IBAN: IT31G 03069 09606 100000003513
UBI Banca
IBAN: IT85U 03111 01665 000000005382
DONAZIONE CON CARTA DI CREDITO, PAYPAL, SATISPAY
https://www.bancoalimentare.it/it/donaora
Ecco il messaggio del Papa in occasione della IV Giornata Mondiale dei Poveri
“Non ci si improvvisa strumenti di misericordia, è necessario un allenamento quotidiano, che parte dalla consapevolezza di quanto noi per primi abbiamo bisogno di una mano tesa verso di noi”. Quanto sono importanti queste parole del Papa in occasione della “IV giornata mondiale dei poveri” in un momento grave come quello che stiamo vivendo. Quell’allenamento quotidiano è la strada su cui ciascuno di noi è incamminato, nel tentativo di rispondere al grido di aiuto di tanta gente. La Colletta Alimentare giunge in un momento cruciale ed è importante che arrivi anche quest’anno come risposta all’invito di Francesco di aderire alla Giornata Mondiale dei Poveri. Così non ci si sente soli ma parte di un grande progetto di amore. Perché come ha detto ancora il Papa “il fine di ogni nostra azione non può essere altro che l’amore che è condivisione, dedizione e servizio, ma comincia dalla scoperta di essere noi per primi amati”.