Inizia oggi un appuntamento mensile che ci farà conoscere più da vicino l'esperienza Missionaria in Albania che il nostro Paolo e Alessandro stanno vivendo.
Li ringraziamo fin d'ora per aver voluto condividere con noi racconti ed immagini di questa loro importante esperienza.


Ad 1 mese e 9 giorni dalla nostra partenza, condividiamo con voi una piccola testimonianza di quello che abbiamo vissuto sino ad ora qui a Vau-Dejës in Albania. La nostra prima impressione in questa terra è stata molto positiva.

Abbiamo trovato usi e costumi completamente diversi da quelli a cui eravamo abituati in Italia.

 

Cari genitori,
anche per questo anno scolastico la scuola è iscritta alla raccolta buoni ESSELUNGA: lo scorso anno grazie al vostro aiuto siamo riusciti ad acquistare del materiale didattico come pennarelli, tempere e risme di carta.
Vi chiediamo di contribuire anche quest'anno portando a scuola i buoni AMICI DI SCUOLA 2019. Grazie!
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Omelia di Domenica 27 Ottobre 2019 - XXX del Tempo Ordinario

Come sempre la Parola di Dio fa centro: anche in questa domenica faremo ritorno alle nostre case più ricchi interiormente. La pagina di Vangelo appena ascoltata ha per protagonisti 2 uomini in preghiera e la cosa interessante è questa: dal loro modo di pregare emerge che tipi erano. Vien quasi da dire: Dimmi come preghi e ti dirò chi sei. Mi soffermo sulla preghiera del 1° uomo, il fariseo. Cito il testo evangelico: Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come quel pubblicano... Notate le parole: Io non sono come gli altri, ladri, adulteri, ...

Omelia di Domenica 20 Ottobre 2019 - XXIX del Tempo Ordinario


E’ sempre salutare riflettere sul Vangelo, come ogni domenica facciamo. Della pagina evangelica appena ascoltata mi soffermo su 2 passaggi.
Il 1° - C’era una vedova, che andava da un giudice e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Simpatica questa vedova: tosta, tenace, fiduciosa. Avendo subito un’ingiustizia non intendeva darsi per vinta. E infatti la spuntò, riuscì a ottenere giustizia. Mi vien da dire: di quante cose sono capaci le donne! Ora, la cosa interessante di questa vedova non è solo l’insistenza con quel giudice e la certa fiducia di farcela, ma anche il contenuto della sua richiesta. In fondo, ella chiede al giudice, o meglio, pretende dal giudice che sia un vero giudice, che faccia bene il suo mestiere. E’ come se gli avesse detto: Sei un giudice o no? E allora fammi giustizia. Se hai scelto di fare il giudice, svolgi bene questo compito fino in fondo. Qualche esempio. Se uno mi dicesse: don F. sei o no un prete?! E allora mostralo davvero. Oppure: Tu sei un insegnante? E allora fa ben vedere che ti sei preparato la lezione e in classe coi ragazzi dà ben il meglio di te. Oppure: Hai la fidanzata/o o sei sposato/a? Mostra bene allora che la tua vita di coppia è davvero una priorità.

Omelia di Domenica 13 Ottobre 2019 - XXVIII del Tempo Ordinario

Lasciamoci prendere per mano dal Vangelo appena ascoltato. Gesù è in cammino verso Gerusalemme. A un certo punto, probabilmente per ristorarsi un poco, entra in un villaggio. Ed ecco la sorpresa: 10 uomini malati di lebbra, cioè privi di speranza e prostrati dall’emarginazione, sentendo di Gesù, gli vanno incontro implorandolo di guarirli. Gesù provvede subito. Solo che il brano termina così: "Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro e si prostrò davanti a Gesù per ringraziarlo. Ma Gesù osservò: Non ne sono stati guariti 10? E gli altri 9 dove sono?” Mi ha fatto riflettere queste parole: e gli altri 9 dove sono? Ho detto tra me e me: mi auguro di non essere anch’io tra questi 9 o come questi 9! Provocato da questo lamento di Gesù, ho pensato di lasciare a me e a voi qualche spunto di riflessione.

Omelia di Domenica 6 Ottobre 2019 - XXVII del Tempo Ordinario

Come è bella l’apertura del Vangelo di questa domenica: Signore, accresci in noi la fede. Sottinteso: diversamente dove mai andremo? Senza una fede non si vive. Senza una qualche fede come riusciremmo a buttar giù i piedi dal letto ogni mattina? Non ci basta sapere che viviamo, vogliamo sapere perché viviamo ed è la fede a dircelo. Il più grande servizio che un educatore può svolgere è trasmettere il perché ci si trova al mondo, e ripeto: la fede ha una risposta. Che ci faccio sulla faccia della terra? Sono al mondo per caso o qualcuno m’ha voluto? Il mio vivere è un navigare a vista oppure ho un tragitto e una meta? Insisto, la fede sa rispondere a queste domande, anzi la vita umana si divide in due periodi: prima e dopo queste domande. Non porsi queste domande ci mantiene nella superficialità, porsi queste domande ci fa essere profondi. Papa Benedetto disse una volta: Chi crede non è mai solo, e voleva dire: chi ha fede è sempre accompagnato da una ragione per vivere. Ancora: visto che la fede è una questione di fiducia, è forse possibile vivere senza mai fidarsi di qualcuno? Ora, la fede è fidarsi di Dio e affidarsi a Lui.

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