Omelia di Domenica 23 marzo 2025 - III Domenica di Quaresima

Nel bel mezzo del Vangelo di questa domenica c’è un raccontino di Gesù: è chiamato ‘la parabola del fico sterile’. L’albero del fico faceva parte del paesaggio mediterraneo. Piantarlo era un augurio di pace, perché preludeva al poter sostare alla sua ombra negli anni a venire. La parabola mette in scena il Signore, rappresentato da un contadino paziente e fiducioso, che desidera avere la possibilità di lavorare attorno a una pianta di fico almeno un anno ancora, per portarlo a dare frutti. Era un fico che non ne voleva sapere di dare frutti. Ecco perché il contadino dice: datemi ancora un anno. Come a dire: se mi vien dato ancora un po' di tempo per lavorarci attorno, vedrete, qualche frutto spunterà.

Omelia di Domenica 9 marzo 2025 - I Domenica di Quaresima

“Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.” E’ una frase di Gesù appena udita nel Vangelo. Il suo senso è: mangiare bisogna, ma mangiare non è tutto; i beni materiali occorrono, ma non bastano a farti star bene. Molti cercano la felicità nelle cose, ma le cose non ti abbracciano. La felicità coincide sempre con qualcuno.

Omelia di Mercoledì 5 marzo 2025 - Mercoledì delle Ceneri

“Ritornate a me con tutto il cuore”, così è iniziata la prima lettura della Messa. Non dice “andate” ma “ritornate”. Vi parrà strano, ma nella vita, ci salvano certi viaggi di ritorno, non di andata. Se ti sei accorto di esserti allontanato dal bene, al bene devi tornare. Dopo essersene andato do casa, cosa fece il figlio prodigo? Fece ritorno alla casa paterna. E fu questo ritorno che lo rimise in sesto. Se la Parola di Dio, questa sera, c’invita a un viaggio “all'indietro”, è perché in realtà si tratta di un viaggio “in avanti”.

Omelia di Domenica 2 febbraio 2025 - Presentazione del Signore al tempio

Nel Vangelo di questa domenica è descritta una scena molto bella: un vecchio (Simeone) prende fra le braccia un bimbo (Gesù). E’ un quadretto su cui, credetemi, val la pena riflettere.
- Innanzitutto si tratta di un abbraccio in cui uno dei due è Gesù. E’ Gesù l’abbracciato, o meglio, viene preso in braccio. In un film di un regista polacco, c’è un bimbo in un giardino che gioca e la zia che mette a posto delle pianticelle. D’un tratto, il bimbo chiede alla zia: Zia, Dio com’è? Lei, dopo un istante di esitazione, si avvicina al bambino, lo abbraccia stretto stretto, e gli chiede: Ti piace? E Lui: Sì! E lei: Bè, Dio è così. Pensate, Dio viene definito un abbraccio. Questa definizione di Dio in bocca a una donna semplice, che non aveva studiato (quasi analfabeta) è splendida e altro non è che la traduzione di quanto afferma la Bibbia: Dio è amore. Se ci soffermiamo a contemplare l’abbraccio tra Simeone e Gesù, vengono fuori alcune considerazioni interessanti.

Omelia di Domenica 26 gennaio 2025 - III Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Nella terra di Gesù, in ogni località, c’era un luogo chiamato ‘sinagoga’ dove di sabato la gente si radunava per l’ascolto della Bibbia e la preghiera. Un sabato dell’anno 30, nella sinagoga di Nazareth, i presenti videro farsi spazio, diretto al pulpito, il figlio del falegname del villaggio, Gesù, il quale già da diverso tempo aveva lasciato casa sua.

Riprendono le serate in presenza della Scuola di Formazione Teologica della val d’Enza.

Nei mercoledì di febbraio 5, 12, 19, 26, alle ore 21 in Oratorio a Montecchio Emilia, conosceremo quattro vie attraverso le quali la Profezia diventa relazione tra le persone ed azione nel mondo, da qui il titolo: “Profeti in rel-azione”.

Dopo le serate di ottobre scorso che ci hanno allargato l’orizzonte e indicato nuove vie per l’Evangelizzazione, incontreremo coppie, singoli e gruppi che si sono chiesti quale strada il Signore sta indicando alla Chiesa e hanno risposto agendo.
Le serate si svolgeranno in presenza, sia in modo frontale che dialogato, con il supporto di audiovisivi, a seconda dello stile dei relatori. Al termine il consueto spazio per le domande.

La partecipazione è gratuita, chi vuole può lasciare un’offerta libera.
Gli insegnanti di religione potranno ottenere crediti formativi.
In allegato troverete la locandina.

A presto.

La Segreteria.

 


Omelia di Domenica 19 gennaio 2025 - II Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

“Non hanno vino” è la frase della Madonna a Gesù durante le nozze di Cana. Ce lo ha appena riferito il Vangelo. Ora, se a quella festa, Gesù non avesse trasformato l’acqua in vino, la festa si sarebbe tenuta ugualmente, ma non sarebbe stato lo stesso. Noi tutti troveremmo strano a un pranzo matrimoniale trovare sulla tavola solo acqua e non vino. 
Ora, cerchiamo adesso di tradurre per noi il significato di quel vino mancante. La domanda è: qual è il vino mancante nella nostra vita? Quali sono, nella nostra vita, quelle assenze/quei vuoti importanti che ci pesano? Faccio alcuni esempi.

Omelia di Domenica 12 gennaio 2025 - Battesimo del Signore, Anno C

Ogni cosa ha il suo inizio: inizia l’anno, inizia la scuola, inizia un matrimonio, inizia un nuovo lavoro, iniziano le vacanze, inizia una malattia, ecc. Bene, anche la vita cristiana ha il suo inizio: è il Battesimo. Il Vangelo ci ha appena riferito che anche la vita pubblica di Gesù è iniziata col Battesimo. Il Battesimo è sempre qualcosa che equipaggia in vista di una missione.

Omelia di Lunedì 6 gennaio 2025 - Epifania del Signore - Anno C

I Magi… cosa mai avran da dirci personaggi così lontani dalla nostra sensibilità? Credetemi, s’impara molto dalla loro storia.