Omelia di Domenica 12 novembre 2023 - XXXII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Il Vangelo di questa domenica ci racconta una storia, la storia di dieci ragazze, le quali, torce accese in mano, sfidano la notte per andare verso la casa di un’amica che doveva sposarsi, per poi accompagnarla alla festa di nozze. Era un’usanza dei tempi di Gesù. Mi piace vedere in queste dieci ragazze con la torcia in mano, un messaggio con cui Dio ci invita a chiederci: Io sto portando luce a qualcuno? Il mio è un vivere acceso o spento?

Omelia di Domenica 29 ottobre 2023 - XXX Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

In quest’ultima domenica di ottobre, troviamo sulla bocca di Gesù un invito accorato: AMERAI. E’ più di un invito, è l’annuncio di un modo di vivere, è una vocazione, una missione, il cuore di ogni esistenza.
> Un antico saggio orientale disse che se lui avesse avuto per un istante l’onnipotenza di Dio, l’unico miracolo che avrebbe compiuto sarebbe stato quello di ridare alle parole il loro significato originario. Se questo saggio fosse qui davanti a me l’abbraccerei di gioia perché in questo nostro tempo sta proprio accadendo che certe parole molto importanti vengano sempre più distorte e travisate.

Omelia di Domenica 22 ottobre 2023 - XXIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio; così si è conclusa la lettura del Vangelo. Il nome ‘Cesare’ indicava lo Stato, per cui il senso è: anche i credenti devono adempiere verso lo Stato i doveri di tutti i cittadini, compresi quelli meno gradevoli come il pagamento delle tasse. Uno Stato senza la collaborazione dei cittadini va poco lontano. Gesù però, aggiungendo ma anche a Dio date quel che è di Dio, voleva precisare: pagate pure la tassa all’imperatore, ma non sacrificategli la vita. Perché? Ma perché Dio e non lo Stato è al primo posto.

Omelia di Domenica 15 ottobre 2023 - XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Come domenica scorsa, anche oggi è davanti a noi una parabola di Gesù. Nell’ascoltarla, balza agli occhi la tristezza di Dio, simboleggiato dal re di cui si parla. In quella città si sposava il figlio del re, l'erede al trono, ma nessuno intendeva andare alla festa, nessuno sembrava interessato. Quel re dunque, nel constatare che la sua sala sarebbe rimasta vuota, provò una fitta al cuore. Ma ugualmente non si diede per vinto e ce la mise tutta perché la sala della festa si riempisse.

Omelia di Domenica 8 ottobre 2023 - XXVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Due parole riassumono il Vangelo di questa domenica: portare frutto. Dico così perché la parabola evangelica che abbiamo ascoltato ha questo finale: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Nella simbologia di questa parabola la vigna è il mondo e coloro che la lavorano siamo noi, chiamati a coltivarla per farla fruttificare. Per il Vangelo il mondo appartiene a chi lo fa fiorire al meglio. Dio gioisce sempre quando nella sua vigna vede gente che sa far maturare grappoli di bene. Verremo giudicati in base alla fecondità o sterilità della nostra vita. Il guaio per tutti qual è?