Omelia di Domenica 29 novembre 2020 - I Domenica di Avvento - Anno B

Abbiamo ascoltato una pagina di Vangelo, che ci invita a riflettere su 2 parole di Gesù: Vegliate! e Fate attenzione! Perché non farne il proposito di questa1^ settimana d’Avvento? Parto dal 1° invito: vegliare.
> Vegliare è cercare di stare svegli e vigilare affinché niente di male possa capitare e affinché tutto possa svolgersi per il meglio.

Omelia di Domenica 22 novembre 2020 - Gesù Cristo Re dell'Universo - Tempo Ordinario, Anno A

E’ davanti a noi una delle pagine più belle del Vangelo: Gesù attraverso una parabola ci dice cosa avverrà alla fine del mondo. E cosa avverrà? Che tutti verremo giudicati con un giudizio che verterà sull’attenzione che avremo avuto verso le persone più bisognose. Se avete seguito la lettura del Vangelo avrete notato che Gesù mette in campo una successione di 6 verbi: sfamare, dissetare, accogliere, vestire, visitare, fare compagnia. Bene, il Paradiso verrà dato a chi metterà in pratica questi 6 verbi. Li analizzo uno a uno.

Omelia di Domenica 15 novembre 2020 - XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Di nuovo, come domenica scorsa, il Vangelo ci mette davanti una parabola di Gesù.
> Così è iniziata: un uomo, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede 5 talenti, a un altro 2, a un altro 1, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. I servi erano 3 e tutti e 3 furono chiamati per ricevere chi 1, chi 2, chi 5 talenti. Nessuno venne lasciato senza niente, come a dire: nessuno è così povero da non avere nulla da dare. Ma cos’erano ste talenti?

Omelia di Domenica 8 novembre 2020 - XXXII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Il Vangelo ci ha raccontato una storia, la storia di 10 ragazze, le quali, con in mano delle torce accese, sfidano la notte per andare verso la casa di un giovane che doveva sposarsi. E queste ‘10 piccole luci’ in circolazione quella notte erano un segnale di coraggio, perché - d’accordo, era questa l’usanza matrimoniale di quei tempi - ma che di notte, giovani donne in cammino, sfidino il buio degli imprevisti, non era e non è cosa ovvia. Mi piace vedere in queste 10 ragazze, ciascuna con una torcia in mano, ciascuno di noi che si chiede: io sono una presenza luminosa? Io sto portando luce a qualcuno? Il mio modo di vivere è un vivere acceso o spento? Possono applicarsi a ciascuno di noi le parole della Bibbia “guardate a Lui e sarete raggianti”?

Omelia di Domenica 1 novembre 2020 - XXXI Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Sono contento: una delle più belle pagine del Vangelo è davanti a noi, è la pagina delle 9 beatitudini che Gesù pronunciò all’inizio della sua vita pubblica. Cos’è una beatitudine? E’ un complimento, un elogio, un attestato di compiacimento. E’ come dire: è così che ti voglio! Tutti i santi che oggi ricordiamo è gente che ha vissuto così, nel gradimento di Dio. Mi sono chiesto: delle 9 beatitudini che Gesù pronunciò quel giorno sul monte della Galilea, qual è quella di cui il nostro tempo ha più bisogno? La mia risposta è: la mitezza (beati i miti). Credetemi, è utile riflettere su questa beatitudine, visti i tempi in cui viviamo, così propensi all’ostentazione di sé, alla voce grossa e al poco rispetto.

Omelia di Domenica 25 ottobre 2020 - XXX Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

In quest’ultima domenica di ottobre, c’è sulla bocca di Gesù un invito accorato, una parola detta col cuore, è la parola AMERAI. Mia intenzione adesso è entrare in questa che più che una parola, è una vita, una vocazione, una miniera di cose, il segreto di ogni esistenza.

Omelia di Domenica 18 ottobre 2020 - XXIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio; così si è concluso il Vangelo appena ascoltato. Il nome ‘Cesare’ indicava lo Stato, per cui il senso della frase di Gesù è: anche i credenti devono adempiere verso lo Stato i doveri di tutti i cittadini: da quelli meno gradevoli come il pagamento delle tasse fino all’essere collaborativi. Uno Stato senza la collaborazione dei cittadini va poco lontano. Ma a noi della frase di Gesù interessa più la 2^ parte, date a Dio quel che è di Dio. E’ un richiamo a essere con Dio, giusti. E se essere giusti significa dare a ciascuno il suo, vien da chiedersi: dò a Dio il dovuto spazio? Adempio i miei doveri verso di Lui? Gli dò l’onore che si merita? Se è vero che il Signore ha dato la vita per me, perché allora gli riservo spesso le briciole del mio tempo? Se ogni rapporto è fatto di reciprocità, cioè di un dare e di un ricevere, è sul dare che il Vangelo di questa domenica c’invita a riflettere. Dunque, dare a Dio: cosa vorrà...

Omelia di Domenica 11 ottobre 2020 - XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Anche questa domenica ci consegna una parabola di Gesù. Ascoltandola, balza agli occhi la tristezza di Dio, simboleggiato dal re di cui si parla. Pensate, in quella città si sposava il figlio del re, l'erede al trono, ma nessuno intendeva andare alla festa, nessuno sembrava interessato. Quel re dunque, nel constatare che la sua sala sarebbe rimasta vuota di commensali, provò una fitta al cuore. Ma ripercorriamo il racconto.

Omelia di Domenica 4 ottobre 2020 - XXVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Due parole riassumono il Vangelo di questa domenica: portare frutto. Sono parole che ci vengono suggerite dal finale del Vangelo di questa domenica: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti. Nella simbologia della parabola la vigna è il mondo e coloro che la lavorano, noi, siamo chiamati a farla fruttificare al meglio. Per il Vangelo il mondo appartiene a chi lo rende migliore, a chi lo fa fiorire al meglio.